Il bullismo dev’essere annientato o verrà aumentato!
Cos’è il bullismo?
Venerdì 4 ottobre le classi 2B e 2C dell’istituto comprensivo Margaritone hanno partecipato a un incontro sul bullismo e cyberbullismo alla Casa dell’Energia, evento organizzato da Club Interact e Futuro Aretino.
Per chi non lo sapesse, il bullismo è un atteggiamento che si verifica quando delle persone feriscono i sentimenti, che siano fisici o mentali, di altri con atti di prevaricazione verbali e o fisici ripetuti nel tempo.
Grazie a questo incontro abbiamo imparato cose sul bullismo e cyberbullismo di cui non eravamo a conoscenza, e anche che le conseguenze del bullismo possono essere molto gravi per la vittima ma anche per l’autore stesso. Ad esempio abbiamo saputo che è stata istituita la prima legge in Europa contro il bullismo e il cyberbullismo promossa dalla senatrice Elena Ferrara, la legge 71/17 “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo”. A presentarci l’argomento è stata proprio Elena Ferrara che ci ha raccontato di una sua vecchia alunna che si è tolta la vita dopo essere stata bullizzata, perciò il suo pensiero è andato a tutti i ragazzi che avrebbero potuto incontrare la sua stessa fine. Ci ha inoltre detto che questa legge nasce per fare in modo che tutti abbiano accesso a internet liberamente, senza avere timore dei bulli. Se non siamo “cittadini digitali” responsabili non riusciremo a reagire a ciò che ci può accadere.
Il Club Interact Arezzo
Il Club Interact Arezzo, di cui abbiamo conosciuto alcune ragazze, è un’associazione che aiuta gli adolescenti a superare delle fasi difficili che possono vivere a causa del bullismo e del cyberbullismo. In seguito abbiamo ascoltato le testimonianze di alcune persone che ci hanno raccontato lo loro storie, tra cui Massimiliano e Daniel Zaccaro…
Alcuni testimoni di bullismo
…Massimiliano è al giorno d’oggi Tiktoker molto famoso insieme al suo cane Mino. Massimiliano proviene da una famiglia povera, per questo sin da piccolo è stato bullizzato e veniva chiamato “barbone”. Ciò non lo faceva stare affatto bene, perciò divenuto più grande, è venuto a conoscenza di alcune persone che per guadagnare soldi spacciavano droga. Incuriosito da ciò che facevano ha deciso di seguirne “l’esempio”. Dopo pochi mesi, viene arrestato e per qualche tempo entrava e usciva dal carcere minorile. In prigione ha provato a seguire un percorso alternativo entrando in una comunità Kayros di Vimodrone, fondata da Don Claudio Burgio, fondatore della Comunità Kairos, (anche cappellano dell’istituto minorile Beccaria). Don Claudio ci ha dato testimonianza del fatto che il percorso di ragazzi come Massimiliano anche in comunità è stato lungo e con diverse ricadute, ma alla fine in molti riescono a risollevarsi e trovare la loro strada.
Anche per Massimiliano è successo così. All’età di diciannove anni ha incontrato una ragazza che con lui è stata molto gentile. Si sono innamorati, successivamente sposati e hanno avuto una figlia. Ad accompagnarli c’è stato il loro cagnolino Mino. E’ da qui, grazie all’amore e all’affetto, che Massimiliano ha iniziato la sua vita sui Social per raccontare la propria esperienza. Insieme a Milo svolge la pet therapy presso la comunità Kairos
Abbiamo inoltre conosciuto altre persone che sono state bullizzate, ma che hanno avuto il coraggio di raccontare le proprie vicende, di cambiare e di reagire. Flavia Rizza, una ragazza che è stata per anni vittima dei bulli sia a scuola sia in rete, è riuscita a raccontare la sua esperienza e a portarla nelle scuole, inoltre è testimonial di “Una Vita da Social”, una campagna per il corretto uso di internet della Polizia di Stato. Anche Vincenzo , per anni vittima di bullismo, si era convinto di non valere niente e che non avrebbe mai realizzato niente nella vita e invece ha deciso di fondare ACBS, Associazione contro il bullismo di cui è diventato Presidente.
Il bullismo “dietro le quinte”
Crediamo che chi bullizza gli altri soffra per qualcosa, magari un problema a casa o tanta solitudine e abbia lui per primo delle ferite che poi per rivalsa o bisogno di attenzioni cerca di procurare ad altri, magari deboli e soli. Le persone che vengono bullizzate e che comunque riescono a reagire, parlandone o denunciando l’accaduto fino a portare la loro testimonianza ad altri ragazzi per evitare che risuccedano le stesse situazioni, devono essere molto orgogliose per il coraggio che dimostrano e per aver trasformato la loro tragica esperienza in un un’arma per cambiare le cose. Questo incontro ci ha coinvolto così tanto che alcuni di noi hanno fatto molte domande. Ognuno ha potuto dire le proprie opinioni e qualcuno si è sentito così accolto da trovare il coraggio di raccontare un episodio spiacevole che gli è accaduto in passato.
Conclusione
Questa giornata è stata di grande aiuto perché ci ha fatto imparare come riconoscere un atto di bullismo, come reagire se si è la vittima ma anche che è doveroso intervenire in aiuto e difesa di chi subisce queste prevaricazioni.
Un articolo di: Jacopo Berti, Amedeo Carli, Sara Ghetau, Pier Paolo Lazzeri, Marco Mazzi, Sveva Mori, Michelangelo Scarpini e Agnese Vinerbi