Uno dei migliori paesi dell’Africa con un’economia in via di sviluppo. Un paese famoso per le sue bellezze naturali, per lo spirito artistico dei suoi abitanti e per la musica.
Nome completo: Repubblica del Senegal
Popolazione (2018): 16,6 milioni
Alfabetizzazione (2018): Uomini 65%, Donne 40%
Speranza di vita alla nascita (2018): 62 anni
Indice di Sviluppo Umano (ISU): 155° posto – è uno dei 20 paesi a più basso indice di sviluppo umano.
TERITTORIO
Il Senegal è uno Stato dell’Africa occidentale/centrale. Il Senegal si estende su una superficie molto estesa: 197.000 km². A ovest è bagnato dall’Oceano Atlantico, a nord confina con la Mauritania, a est con il Mali, a sud-est con la Guinea e a sud-ovest con la Guinea Bissau.
A circa 560 km dalle sue coste si trovano le Isole di Capo Verde, mentre il Gambia forma un’enclave a sud, che lo separa dalla regione della Casamance.
Il suo territorio è in prevalenza semi-desertico a nord, di tipo prettamente saheliano nelle savane a est e più tropicale a sud, o comunque lungo i corsi d’acqua, zone più umide e che ricevono il maggior numero di precipitazioni.
Il Senegal è pianeggiante nella quasi totalità della sua superficie. Lunghissimi e profondi tratti di costa sono occupati da dune e sabbie che formano in continuità una sola lunghissima spiaggia a nord di Dakar che arriva fino a St. Louis. All’altezza del bacino di acqua salata del Lago Rosa e della Regione di Lompoul le sabbie rientrano in depressione fino a 70 chilometri nell’entroterra, a creare delle vere e proprie zone di deserto, il cosiddetto Deserto di Ferlo. A sud di Dakar l’altro litorale sabbioso occupa la regione della Petite-Cote, scandita da qualche palude e da sporadiche falesie che non superano i 100 mt. di altitudine.
Nelle zone dei delta dei quattro fiumi che attraversano il paese gettandosi nell’Oceano, il litorale si disperde in dedali fluviali e bracci di mare che rientrano per centinaia di chilometri, portando acqua salmastra anche nelle regioni più recondite dell’entroterra, a causa del potente fenomeno delle maree e della sempre più forte erosione e siccità delle acque fluviali.
Il fiume Gambia, anch’esso proveniente dalla Guinea, bagna la regione interna a est del paese per poi entrare in territorio gambiano. Infine a sud, la regione della Casamance è percorsa per 300 km dall’omonimo fiume, il cui delta è altrettanto ricco e frastagliato come quello del Siné-Saloum.
Il Senegal non abbonda di laghi. A parte il Lago Guiers a nord, formato dalle acque del fiume Senegal e regolato da una diga artificiale, quello principale è il Retba, non lontano da Dakar, chiamato anche Lago Rosa, per la sua particolare colorazione dovuta alla altissima concentrazione salina che permette la sopravvivenza solo di alcuni microrganismi ricchi in carotenoidi.
Gli unici rilievi presenti in Senegal superano appena i 300 mt. e si trovano a sud-est del paese, nelle Regione Bedick-Bassari e in prossimità del Parco Niokolo-Koba, precludendo alle vette del Massiccio del Futa Djalon della confinante Guinea. La cima più alta è il Monte Assirik con 311 mt.
Il clima in Senegal subisce l’influsso di due correnti principali. Quella atlantica degli alisei, che rinfrescano tutto il litorale da ottobre a maggio, con una temperatura piuttosto mite che da punte di 28-30 gradi può scendere fino ai 10 °C nelle ore notturne invernali. Non di rado nei mesi di dicembre e gennaio a Dakar e St.Louis è necessario vestirsi con capi di lana.
STORIA
Le terre che sorgono intorno al fiume Senegal, vedono già dal primo millennio la presenza di comunità umane, traccia della loro antica esistenza è stata lasciata dal meraviglioso tumulo funerario di conchiglie vicino a Toubakuta.
Questo antico paese africano unico nel suo genere è da sempre stato abitato da popolazioni di lingua wolof, rimanendo dal II al XI secolo sotto l’egemonia territoriale del regno del Ghana. Sebbene nel IX secolo si assista alla nascita eccezionale di un piccolo regno senegalese chiamato Tekrour, che comprendeva tutte le zone limitrofe al fiume, la storia di questo paese ci mostra come in antichità fosse occupato e spartito tra differenti regni (Ghana, Mali e Songhai). Soltanto nel 1200 si arriverà alla fondazione del regno di Wolof nel Senegal centrale, un piccolo impero destinato a crescere.
Il regno prende il nome dal popolo che lo fondò, i Wolof o Jolof-Jolof, ancora oggi etnia predominante nella regione. Il nome “Wolof” indica tuttora un’area culturale nel nord del Senegal che corrisponde allo storico regno, ovvero la parte orientale della regione Louga, zona semi arida del sahel, contigua al deserto del Sahara
LINGUA, RELIGIONE E CULTURE
La lingua ufficiale del Senegal è il francese, utilizzata dal Governo negli annunci Pubblici e insegnata nelle scuole pubbliche. Vi sono però altre lingue riconosciute a livello nazionale: Wolof, Pulaar, Mandinka, Balanta-Ganja, Mandjak, Hassaniya Arabic, Noon, Jola-Fonyi, Serer, Soninke e Mankanya. Tra queste la più diffusa, parlata dall’80% ca della popolazione è il Wolof. Infine, nelle scuole secondarie viene insegnato il portoghese, riconosciuta come lingua minoritaria.
Il Wolof è la lingua madre del popolo Wolof, che vive nella regione occidentale dell’Africa e costituisce circa il 40% della popolazione del Senegal.
L’Islam è la religione predominante del Paese, praticata da circa il 94% della popolazione. La comunità cristiana, al 5% della popolazione, è per lo più cattolica romana, ma ci sono ancora diverse confessioni protestanti. Gli atei si registrano all’1%, in particolare nella regione sudorientale del paese.
La maggioranza dei musulmani in Senegal è sunnita con influenze sufi. Le comunità islamiche in Senegal sono generalmente organizzate attorno ad uno dei vari ordini sufi islamici, guidati da un khalif (xaliifa in Wolof, dal khalīfa arabo), che di solito è un discendente diretto del fondatore del gruppo.
La società senegalese si regge sulla solidarietà familiare, ma a volte proprio questa solidarietà frena il progresso sociale. Caso eclatante è il clientelismo in ambito lavorativo, che ha conseguenze negative a livello economico e culturale. Nonostante la religione prevalente sia quella musulmana, le donne godono di un’autonomia non riscontrata in altri paesi africani: svolgono infatti funzioni politiche, anche nelle più alte cariche dello stato.
Come in molti paesi in via di sviluppo, l’analfabetismo è ancora troppo diffuso: interesserebbe oltre il 30% dei senegalesi, diffuso soprattutto tra le donne e nelle aree rurali, nonostante l’insegnamento pubblico sia di buona qualità rispetto ad altri stati africani.
LE MIGRAZIONI
Le migrazioni non sono un fenomeno recente. Storicamente, il continente ha avuto una popolazione piuttosto mobile: i flussi migratori più antichi e massicci sono quelli intra-continentali e, in particolare, intra-regionali per quanto riguarda l’Africa occidentale, mentre quelli intercontinentali, sebbene più recenti, sono cresciuti molto più rapidamente nel corso del tempo.
Il Senegal è stato un importante punto di accoglienza di migranti originari, per la maggior parte, dei paesi dell’Africa occidentale. Dopo le indipendenze, il Senegal ha continuato ad accogliere stranieri in provenienza della Guinea, del Burkina Faxo e del Mali, attirati soprattutto dalle prospettive di lavoro nel settore agricolo. Il Senegal è il quarto paese d’emigrazione in Africa subsahariana e il primo in Africa occidentale.
IMMIGRAZIONE (2019): 275.239 migranti nel paese (di cui 14.452 rifugiati nel 2019).
PRINCIPALI PAESI DI ORIGINE: Guinea (53.438), Mauritania (46.518), Mali (35.383).
EMIGRAZIONE (2019): 642.654 migranti senegalesi nel mondo (di cui 18.222 rifugiati nel 2018).
PRINCIPALI PAESI DI ACCOGLIENZA: Gambia (132.518), Francia (129.790), Italia (103.744).
SFOLLATI INTERNI (2018): 18.000
L’ECONOMIA
L’economia è basata principalmente sul settore dei servizi occupato dal 54,6% della popolazione e il 56,2% del prodotto interno lordo. I principali fornitori di servizi sono il settore dei trasporti e delle telecomunicazioni. Lo sviluppo del turismo è ostacolato principalmente dalla carenza di infrastrutture e dagli ostacoli amministrativi. In ambito agricolo le donne si occupano di coltivare il campo familiare e di trasformare i prodotti agricoli, l’agricoltura senegalese è poco modernizzata e non sono diffuse attrezzature meccaniche avanzate. Il settore primario risulta meno rilevante (18,5%); ha molta importanza la coltivazione delle arachidi, purtroppo, però la coltivazione di tale alimento ha prodotto una continua e sempre maggiore erosione dei terreni che unita alla siccità ha portato alla naturale conseguenza di diminuzione delle rese e perciò all’abbandono dei terreni. È qui che si iniziano a riscontrare le prime problematiche sociali e le prime migrazioni. I lavoratori impegnati nel primo settore hanno conosciuto l’esigenza di spostarsi dalle zone rurali alle zone urbane, con una progressiva urbanizzazione di città come Dakar. La pesca fornisce un prodotto alimentare diffusissimo nel paese oltre a sostenere una fiorente industria conserviera e a consentire una rilevante esportazione. In particolare la capitale, Dakar, è una grande base africana per la pesca del tonno. Il settore secondario comprende la manodopera e l’industria, che ruota attorno all’estrazione di fosfati, ovvero gas naturali e oro.
Valuta: Franco CFA
PIL pro capite (2023): circa 1800 US$
Popolazione sotto la soglia di povertà: 54%
Tasso di disoccupazione: (2023): 3,4%